Sabato 6 aprile 2013 si è tenuta al cinema di Deruta (PG) l’anteprima italiana del film, un progetto collettivo supervisionato da Alex Visani e diretto da quest’ultimo insieme ad alcuni nomi emergenti del panorama italiano ovvero Luca Alessandro, Roberto Albanesi & Simone Chiesa e Antonio Zannone. Il film segue la struttura a episodi, tipica di un certo cinema anni ’80, ed ogni parte è diretta da un autore diverso. l’intro “Twinge” segue la genesi dell’oggetto infernale, una piramide plasmata dalla creatura demoniaca Twinge, mentre nel primo episodio “Ritual” , diretto da Alex Visani, durante una festa, un giornalista televisivo viene attratto dalla piramide in vendita in una bancarella e la compra: nella notte aprirà le porte dell’inferno attraverso il suo sacrificio e quello del suo collega.
Nell’episodio “Dream Door”, diretto da Luca Alessandro, la piramide finisce, sotto forma di regalo da parte della fidanzata, nelle mani del fumettista Alex il quale avrà degli incubi e sarà assorbito giorno e notte dall’attrazione per quell’oggetto cercando di scoprire cosa si nasconde a discapito della sua già tormentata vita di coppia. In “Pestilence”, diretto da Roberto Albanesi e Simone Chiesa, invece vediamo diffondersi l’epidemia di demoni, siamo nella campagna e un gruppo di ragazzi con l’auto in panne cercherà di scampare all’attacco di questi uomini indemoniati. L’episodio finale “Apocalypse”, diretto da Antonio Zannone (Bastard serial killer, kill kill!!), è ambientato mesi dopo l’inizio dell’epidemia, in un mondo abbandonato in cui i sopravvissuti cercano di recuperare e distruggere la piramide prima dell’avvento del maligno.
Si esce dalla visione del film piacevolmente colpiti, il retrogusto anni’80 è forte e non si può non apprezzare l’omaggio di questo progetto collettivo ad un immaginario cinematografico fondamentale per quanti sono cresciuti in quegli anni: lo stesso ideatore del progetto, Alex Visani, confessa che il film è nato da sue pulsioni personali e dalla voglia di celebrare la sua passione per l’horror. Ci si diverte a vedere mani possedute che ricordano quelle di Raimi, o mondi post-apocalittici che riprendono il cinema ormai cult di Mattei, Martino e Castellari, mentre la piramide stessa non è che un omaggio al cubo di Hellraiser. Non manca lo splatter, artigianale ma genuino, una potente colonna sonora inquietante e degni di nota sono i titoli di testa curati da Francesco Biagini.
Nonostante un budget praticamente nullo che penalizza un po’ la riuscita, la scelta di realizzare il film a episodi e di affidare la regia a differenti soggetti si è rivelata invece azzeccata. Secondo Visani infatti, in questo periodo decisamente poco florido per la produzione cinematografica italiana in cui pochi ce la fanno, non era il caso di dividersi per accaparrarsi poche risorse, ma la svolta stava nell’unire le proprie forze, i propri mezzi e spunti creativi per realizzare qualcosa di appassionato e riuscire a farsi conoscere. Ogni parte quindi, pur essendo collegata, è leggermente diversa per stile di regia e impostazione, ognuno ci ha messo del suo in un amalgama perfetto: la visione intimista di Dream Door che ricorda e omaggia lo sfortunato cinema di Fabio Salerno si sposa comunque bene con la fase successiva Pestilence, dal ritmo decisamente accelerato che possiamo accostare all’horror moderno di 28 giorni dopo, mentre il post-apocalittico scanzonato figlio del cinema anni ’80 di Apocalypse sembra riportarci con in piedi per terra.
Per concludere The Pyramid è questo: un piccolo sogno realizzato grazie alla passione delle persone che vi hanno preso parte e non possiamo che sperare che sia solo l’inizio della rinascita per il nostro cinema indipendente di genere.
[recensione pubblicata su: http://www.horror.it/a/2013/05/the-pyramid/]